Fu la seconda delle tre porte della città ad essere stata costruita in seguito alla vittoria della Repubblica di Venezia nella Battaglia di Cambrai (1508-1516). Venne progettata nel 1517 dall'architetto Alessandro Leopardi sotto il governo del podestà veneziano N. Vendramin che la battezzò "Porta Vendramina", facendovi incidere su entrambe le facciate il proprio nome in corrispondenza di una lapide autocelebrativa.
Sulla trabeazione è inciso l'attuale nome della porta, tratto da quello della vicina chiesa intitolata ai quaranta martiri di Sebaste, in volgare "Porta de Sancti Quaranta", mentre sulla facciata interna è stato inciso in latino "Porta Santorum Quadraginta". Sul prospetto sono presenti tre grandi feritoie che indicano la presenza, in passato, di due ponti levatoi di cui uno pedonale e uno carraio.
La porta doveva, inoltre, essere fornita di un caminetto posto nel vano centrale ed era dotata una galleria sotterranea utilizzata come rifugio antiaereo durante le due guerre mondiali.
Venne restaurata tra il 1995 e il 1998 e unicamente a seguito del restauro si comprese il valore cromatico delle fasce laterali che, con il loro colore rosso mattone, esaltano il biancore della pietra d’Istria. Il restauro delle pareti intonacate ha evidenziato la presenza di decorazioni in affresco, oggi completamente scomparse. Il restauro delle pareti intonacate ha evidenziato la presenza di decorazioni in affresco, oggi completamente scomparse.
Nel 1700 venne costruito un palazzo adiacente al lato sud della porta che ne modificò il sistema costruttivo quindi, essendo l’edificio più alto della porta, causò una modifica della struttura. Ora metà delle fondazioni poggiano su terraferma mentre l’altra metà ha per base la fossa.
Dallo stesso lato del palazzo un ampio vano sotterraneo presenta due corridoi che si dirigono verso la città; uno è stato interrato l’altro probabilmente portava ad una botola che consentiva il passaggio pedonale.
Bravi avete fatto un bel lavoro ;-)
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